Nella "selvaggia" valle del Nesa
13 GIUGNO 2010
Il Nesa è un torrente della provincia di Bergamo. Nasce dalla cima Pedona, nelle prealpi Orobie, in territorio di Alzano Lombardo. Confluisce dopo 5,5 km da destra nel Serio ad Alzano, in Val Seriana e scorre soltanto in questo comune, bagnando anche le frazioni Monte di Nese, Burro, Busa e Nese. Durante il suo corso crea un notevole numero di pozze e forre, meta estiva di un gran numero di persone alla ricerca di refrigerio.
(da Wikipedia l'enciclopedia libera)
E' una passeggiata diversa dal solito, non sono molto preparato, su internet non ho trovato molto, lo spunto l'ho trovato su un libro delle "edizioni Junior" scritto da Lucio Benedetti e Chiara Carissoni: "Escursioni a tema" nella sezione "terra e acqua".
Arrivo alla frazione di Burro alla mattina presto, non sono ancora le 7.00 parcheggio poco dopo la chiesa vicino ad un bar, torno verso il paese cercando la mulattiera segnalata sulla guida.
Il Nesa è un torrente della provincia di Bergamo. Nasce dalla cima Pedona, nelle prealpi Orobie, in territorio di Alzano Lombardo. Confluisce dopo 5,5 km da destra nel Serio ad Alzano, in Val Seriana e scorre soltanto in questo comune, bagnando anche le frazioni Monte di Nese, Burro, Busa e Nese. Durante il suo corso crea un notevole numero di pozze e forre, meta estiva di un gran numero di persone alla ricerca di refrigerio.
(da Wikipedia l'enciclopedia libera)
E' una passeggiata diversa dal solito, non sono molto preparato, su internet non ho trovato molto, lo spunto l'ho trovato su un libro delle "edizioni Junior" scritto da Lucio Benedetti e Chiara Carissoni: "Escursioni a tema" nella sezione "terra e acqua".
Arrivo alla frazione di Burro alla mattina presto, non sono ancora le 7.00 parcheggio poco dopo la chiesa vicino ad un bar, torno verso il paese cercando la mulattiera segnalata sulla guida.
il paese è piccolo e...
pieno di cani che appena mi sentono arrivare incominciano ad abbaiare, svegliando i residenti, qualcuno apre le persiane per sbirciare cosa succede...
Faccio la "faccia di tòlla" e chiedo informazioni su come arrivare al torrente, mi spiegano che devo scendere in basso, passare in mezzo alle case e seguire sempre il sentiero, cosa che faccio puntualmente svegliando altri cani e, purtroppo altri residenti (un pò meno gentili dei precedenti).
pieno di cani che appena mi sentono arrivare incominciano ad abbaiare, svegliando i residenti, qualcuno apre le persiane per sbirciare cosa succede...
Faccio la "faccia di tòlla" e chiedo informazioni su come arrivare al torrente, mi spiegano che devo scendere in basso, passare in mezzo alle case e seguire sempre il sentiero, cosa che faccio puntualmente svegliando altri cani e, purtroppo altri residenti (un pò meno gentili dei precedenti).
Dopo la mulattiera che costeggia prati da pascolo il sentiero diventa stretto e abbastanza impervido, costeggia uno strapiombo sul cui fondo scorre il torrente. Il posto mi ricorda un pò la Val Vertova ma in versione più selvaggia, sicuramente non è una escursione da fare con bambini...
Scendo alla riva del torrente, lo spettacolo è magnifico, mi fermo a scattare qualche foto
Costeggio il torrente dove mi è possibile per non perdermi lo spettacolo, attraveso un ponte...
e ritorno al punto iniziale, e prendo la direzione opposta di quella presa prima. Arrivo alla cascata detta "il cono" alla cui base si forma un laghetto... il luogo merita di essere visto, tra l'altro nei mesi estivi le persone del luogo vi fanno il bagno.
Avevo letto che il torretto è pieno di gamberi d'acqua dolce, in effetti ci sono molti "gusci" vuoti ma di gamberi vivi e vegeti neanche l'ombra, in compenso ci sono molti girini.
Continuo l'escursione risaldendo con un pò di difficoltà il "sentiero" che sentiero non è, per vedere le vasche superiori, come descritto nella guida tutto diventa più selvaggio e in certi punti anche pericoloso, ma merita di essere visto, le pozze d'acqua e le cascatelle che si formano sono spettacolari, c'è anche un "orrido" tanto bello quanto pericoloso, mi avvicino a sbirciare ma non ho il coraggio di fotografare... avevo letto sul Corriere Online di 2 ragazzi morti nel '95 durante un'escursione in questi lughi e finiti nel dirupo, meglio essere prudenti.
Rientro, è un'escursione che andrebbe fatta almeno in due e solo con lo stretto necessario, i sentieri, se cosi si possono chiamare, sono abbastanza audaci e le rocce da scavalcare sono molte, la giornata era nuvolosa,devo tornarci possibilmente partendo più tardi per evitare le imprecazioni dei residenti.
Arrivo al parcheggio, prima di partire un ultimo scatto al panorama della pianura Bergamasca e poi di corsa a casa per la polenta!!!
Arrivo al parcheggio, prima di partire un ultimo scatto al panorama della pianura Bergamasca e poi di corsa a casa per la polenta!!!